A chi chiede aiuto, si aprono le porte delle case di Ain Karim come se fosse la porta di casa. Non c’è discriminazione: tutte le mamme, tutti i bambini, tutti gli adolescenti sono accolti quale sia il loro paese di origine, la lingua, la religione, la problematica che portano.
Ad ogni entrata le maglie della casa famiglia si allargano per fare posto ai nuovi ospiti: c’è un piatto a tavola in più, un letto, un angolo tutto per sé nel quale poter stare in pace, un progetto pensato per il loro benessere e la loro crescita e, soprattutto, persone dedicate ad incontrare e ascoltare chi è appena arrivato.
“Il giorno che sono andata a Ain Karim piangevo, piangevo. E pure per tanti giorni dopo. Ero disperata. L’operatrice si sedeva con me e mi lasciava piangere. Adesso ci penso e quasi non mi pare che io ero quella li’. Poi è nato il bambino. E’ stato difficile e ancora ho tanti problemi. Ma ora non piango e ho una vita possibile. Ho pure una “famiglia” perchè loro sono sempre lì per me”. Lidia
“Quando arriva un bambino nuovo nella casa, è una festa per tutti. Ogni ospite si affaccia per salutarlo, conoscerlo. Cerchiamo di farlo sentire benvenuto, accolto. A volte esageriamo pure, nel coccolarlo. E quando alla fine va via, per una’adozione o un affido, siamo felici per lui ma pare a tutti noi di aver perso un amico”. Anna, operatrice
In attesa che i bambini abbandonati o allontanati dalle famiglie di origine siano affidati ad una coppia o entrino a far parte stabile di una nuova famiglia, cerchiamo noi di “farci famiglia” intorno a loro, accogliendoli in una rete di relazioni nutrienti e supportive.
Arrivano da noi spesso molto piccoli, appena nati, o già più grandi. Sono spesso feriti e segnati da un ambiente che non ha saputo o potuto prendersi cura di loro. Più di tutti, nel loro travagliato percorso, hanno bisogno di rassicurazione, protezione e accoglienza. E, soprattutto, di attenzione e amore individuale a compensare le loro precoci esperienze di perdita.
Per quei bambini separati dal genitore che ne è responsabile (carcere, malattia…), così come per quelli che, crescendo “in casa”, diventano adolescenti e per i ragazzi e le ragazze che arrivano invece da noi già dopo i 12 anni, Ain Karim e i suoi operatori sono, come per tutti gli altri ospiti, la loro rete di sostegno, affettiva e curativa, attenta ai loro bisogni, alle loro individuali storie, al loro percorso di crescita. Una famiglia, sebbene non la famiglia di origine.