4 Maggio – Andrea, che aveva solo da pochi mesi iniziato a fare il volontario da noi, ha scritto una bella lettera per M. e S. Siccome parla però un po’ a noi tutti, ma proprio tutti, dentro e fuori, grandi e piccoli, mamme e bambini, la mettiamo qui. Si inizia a parlare del ritorno dei volontari, si sente un’aria di novità. Andrà tutto bene, se stiamo in squadra, come dice Andrea.
Ciao M. e S.,
sono Andrea, spero che questi lunghi giorni non vi abbiamo fatto dimenticare di me, perché io di certo non mi sono dimenticato di voi.
Come sono andate le vostre giornate? Spero che abbiate studiato, giocato tanto, e che vi siate allentati a basket e a calcio, perché non appena potrò incontrarvi ho intenzione di sfidarvi. Certo è che mi troverete leggermente ingrassato perché forse ho mangiato un po’ troppo, quindi avrete la vittoria facile
Per passare il tempo ho letto un sacco di libri, alcuni un po’ noiosi, ma che comunque mi hanno insegnato qualcosa (si sa, i libri insegnano sempre qualcosa), altri invece che da subito sono stati davvero fantastici. Volevo raccontarvi una storia che ho trovato in uno di questi.
“Una colonia di tortore si era sistemata ai margini della foresta per passare l’autunno. Sfortunatamente un cacciatore se ne accorse e preparò delle trappole. Una dopo l’altra le tortore finivano prigioniere delle reti, il cacciatore arrivava, le metteva in un sacco e le vendeva al mercato.
Vedendo le sue compagne catturate una dopo l’altra, una vecchia tortora riunì le sopravvissute per dar loro un consiglio: – Sorelle, state attente, ci sono reti in tutta la pianura! Se per disgrazia venite catturate, potete salvarvi lo stesso. Basterà infilare la testa tra le maglie della rete e battere nello stesso tempo le ali: così tutte insieme riuscirete a sollevare la rete; poi dovrete farla impigliare nei rami di un albero e sarete di nuovo libere. Ricordatevi le mie parole, e non avrete nulla da temere!
Il giorno dopo molte tortore rimasero intrappolate nella rete; ma seguirono il consiglio della vecchia tortora e tornarono a casa sane e salve.
Quando passò a controllare le trappole, il cacciatore allibito trovò le reti non solo vuote, ma anche appese agli alberi. Decise allora di nascondersi tra gli alberi per osservare gli uccelli. Non riusciva a credere ai suoi occhi, quando le vide liberarsi dalle reti. “E’ straordinario” pensò. “Uniscono le loro forze per liberarsi! Ma presto o tardi finiranno per litigare, e allora avrò di nuovo della selvaggina da vendere”. E si mise pazientemente ad aspettare.
Qualche giorno più tardi, delle tortore becchettavano nell’erba quando una rete si abbattè su di loro.
“Ascoltate, – disse una, – non c’è ragione di avere paura, sappiamo cosa fare per liberarci! Passiamo la testa tra le maglie e, al mio tre, battiamo tutte le ali. Siete pronte? Uno, due, tr…”
“Non capisco perché devi dare tu gli ordini, – disse allora un’altra tortora. – sono io la più forte, tocca a me comandare…”
Ad un tratto tutte le tortore iniziarono a colpirsi con il becco e con le zampe, strillando e pigolando.
Quel trambusto attirò l’attenzione del cacciatore; da lontano la vecchia tortora vide, con il cuore stretto, che l’uomo riponeva quei poveri uccelli nel sacco. Ma le sue compagne che seppero restare unite non vennero mai catturate.”
E’ importante seguire l’esempio delle tortore e rimanere uniti per affrontare questo strano periodo. Quindi, anche se siamo divisi, ricordiamoci che l’unione fa la forza! E che non appena ci rivedremo rimetteremo in piedi la nostra SQUADRA.
A presto!!! Un abbraccio forte,
Andrea
Ps. Cercate di non fare troppo a botte!!