E così, eccoci di nuovo impegnati in classe, ma fuori della scuola. A scuola, ma senza l’edificio scuola. Senza i compagni, ma con gli amici di tutti i giorni. Da poco meno di una settimana in 18, studiamo così: le nuove “aule” sono le stanze della casa di S. che l’ha gentilmente messa a nostra disposizione. Tutti abbiamo un pc, un tablet per collegarci con gli insegnanti e i nostri compagni dispersi in giro, ognuno a casa sua. Pc e tablets sono stati offerti (nuovi, di seconda mano) dalla rete dei nostri amici (un grande grazie anche a loro!) e acquistati nuovi dalla Diocesi di Roma grazie al contributo Fondo 8×1000 per l’anno 2020. Non ci dobbiamo alzare troppo presto per andare a scuola e per tornare si fa in due minuti. Questo ci piace. Ci piacciono, in fondo, tutte le novità. Ma, come l’altr’anno,speriamo di poter presto tornare a scuola, quella vera. Anche perché, mentre studiamo, le piccolette giocano e imparano a conoscersi e noi invece inchiodati alla seggiola con le cuffiette.
Condividi questo Articolo