Se è vero che noi restiamo a casa, restano a casa con noi – venendo puntualmente ogni giorno – anche i nostri operatori, i nostri “zii” e le nostre “zie”: i nostri eroi. Martina ha scritto: “Siamo tanti, che nonostante l’hashtag #iorestoacasa, vanno comunque a lavorare e non per fregare il sistema, ma affinché il sistema vada avanti, affinché chi è solo 365 gg l’anno, non lo sia anche durante un periodo di così tanta fragilità per tutti . .. Non possiamo fermarci, non possiamo perché il sociale non conosce virus, non conosce hashtag, non conosce muri e distanze, non può permettersi di conoscere isolamento e paura… Perché ora più che mai chi proteggiamo nelle nostre strutture, ha bisogno di noi compatti e uniti, in prima linea, con e per loro. Quindi si un applauso ai medici, agli infermieri, ai farmacisti, alle forze dell’ordine, ai commessi, agli operatori dei call center, ai corrieri, ma un applauso anche ai noi operatori del e nel sociale, che lavoriamo in strutture con donne e bambini fragili che oggi disegnano un arcobaleno da appendere ad un cancello, chiudendo il mondo fuori…un mondo che probabilmente gli ha fatto male, che li ha forgiati già al dolore, ma che è lo stesso mondo dove domani, dopodomani torneranno a vederlo l’arcobaleno e non solo a disegnarlo…mettendo questo periodo nell’archivio della vita”.
Condividi questo Articolo