Per noi, “dare sostegno” vuol dire offrire un contesto:
che ascolta
che permette di allargare lo sguardo al di là dell’immediata emergenza
che non giudica
che dà fiducia
che aiuta a fare le scelte che rientrano nel progetto di vita dell’altro
che sorregge la persona nel suo recupero e nella sua crescita
che offre strumenti di emancipazione
che rimane accanto all’altro nell’attesa di soluzioni possibili…
“Quel figlio non lo volevo: era arrivato in un momento di distrazione, con una persona di cui non me ne importava niente. E mi ero accorta che c’era, che era ormai troppo tardi. Ero piccola, non avevo una vita mia, non sapevo che fare. Nella casa-famiglia mi hanno ascoltato. Quando è nato, il bambino è rimasto in ospedale. Ora ha una sua famiglia, una vera mamma. Ogni tanto ci penso ancora. Ma so che è meglio cosi’, per lui”. Kiki